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CAA impegnato nella lotta biologica a Drosophila suzukii

Dicembre 04, 2025

Negli ultimi anni Drosophila suzukii, un dittero comunemente noto come “moscerino dei piccoli frutti”, si è rivelato un insetto nocivo particolarmente problematico per l’agricoltura a livello mondiale. A differenza delle altre specie di Drosophila, principalmente attratte da frutta in decomposizione, D. suzukii attacca la frutta fresca e matura, depositandovi le uova. Le larve si schiudono e si sviluppano nel frutto, danneggiandolo e riducendone il valore commerciale, causando perdite significative in colture ad alto valore commerciale come ciliegie, fragole, lamponi, more e mirtilli.

La rapidità del ciclo riproduttivo (11-12 giorni con temperature favorevoli) rende questo insetto un avversario particolarmente difficile da gestire con la lotta chimica anche per la vicinanza dei trattamenti alla raccolta. In questo contesto, cresce l’interesse verso strategie innovative e sostenibili come il la tecnica dell’insetto sterile (Sterile Insect Technique – SIT) o del “maschio sterile”.

La Sterile Insect Technique consiste nel rilasciare maschi sterilizzati affinché competano con i maschi selvatici per l’accoppiamento con le femmine, producendo uova non vitali.  Affinché questa tecnica sia efficace sono necessarie una serie di caratteristiche principalmente: un rapporto maschi sterili / maschi selvatici molto alto, maschi competitivi rispetto ai selvatici e ambienti dove l’immigrazione dall’esterno sia minima.

In ottobre 2025, un dottorando dell’Università di Bologna, operativo presso il Centro Agricoltura Ambiente “G. Nicoli” ha avuto l’opportunità di partecipare ad un training formativo presso i laboratori di Pest Control dell’IAEA (Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica), centro di riferimento internazionale per lo sviluppo e l’applicazione di tecniche ecosostenibili a supporto della gestione integrata dei parassiti.

L’esperienza ha permesso di acquisire le tecniche di allevamento e ricerca su D. suzukii, utili per avviare un progetto applicato in Italia.

Il primo banco di prova che si intende affrontare riguarda le colture in tunnel e serra dove la tecnologia offre diversi vantaggi favoriti da condizioni “semi-chiuse” che consistono in:

  • bassa reinfestazione dall’esterno,
  • ambiente ristretto che manterrebbe mantenere alti rapporti sterili contro fertili,
  • popolazioni iniziali più basse rispetto al campo e assenza di competitor naturali
  • ripetibilità dei rilasci e possibilità di sostenere una pressione costante con modeste quantità di maschi sterili.