Nuove tecnologie al servizio dell’attività di distribuzione dei fanghi biologici di depurazione

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Come confermato da numerosi studi, la sostanza organica, ovvero l’insieme dei residui di origine animale e vegetale decomposti, garantisce la funzionalità dei terreni e si rivela un fattore essenziale per la fertilità e la produttività dei suoli. L’agricoltura moderna, caratterizzata dalla semplificazione degli avvicendamenti colturali, dalla rimozione dei residui vegetali e dall’intensificarsi delle pratiche agronomiche impattanti sul contenuto di sostanza organica del terreno, ha provocato una sostanziale e significativa riduzione del contenuto della stessa nei terreni agrari.

La progressiva riduzione degli allevamenti zootecnici ha aggravato la situazione, provocando una sostanziale carenza di materiale organico da reintrodurre nel ciclo produttivo. In un’ottica di agricoltura sostenibile è pertanto diventato fondamentale intervenire per contrastarne il depauperamento dei terreni, apportando sostanza organica, di diversa provenienza, al fine di usufruire delle funzioni essenziali che essa assicura.

I fanghi biologici di depurazione, con caratteristiche idonee al riutilizzo agronomico, rappresentano una valida fonte di approvvigionamento di sostanza organica, immediatamente disponibile per contrastare il fenomeno descritto.

Fino ad oggi, la distribuzione dei diversi materiali organici in agricoltura, è stata eseguita con metodiche ed attrezzature, mutuate dagli allevamenti zootecnici, con sistema di spandimento laterale o posteriore, dove la distribuzione, seppur più o meno omogenea non era ben tarabile in termini di quantità per unità di superficie.

Grazie alla collaborazione del C.A.A. “Giorgio Nicoli” srl con l’impresa agricola Bortolotto Marco e con l’azienda Costruzioni Meccaniche Franzosi s.n.c. è stato possibile progettare e realizzare una macchina innovativa che ha rivisitato la tecnica distributiva classica.

La progettazione del gruppo di distribuzione posteriore ad asse verticale con palette appositamente studiate per il tipo di materiale considerato, garantisce un’elevata frantumazione del materiale e una leggera inclinazione verso l’alto garantisce uniformità ed ampiezza distributiva.

Il periodo classico di distribuzione dei materiali organici è il periodo estivo, dopo la trebbiatura del grano, a cui solitamente segue una lavorazione profonda quale l’aratura. Alla luce degli studi più recenti si sono introdotte delle innovazioni nelle pratiche agronomiche, introducendo tecniche che permettono di ottimizzare e massimizzare l’efficacia della sostanza organica distribuita.

Tra queste, innanzitutto, la distribuzione primaverile in presemina (marzo-aprile), quando e dove permesso dalle caratteristiche pedologiche del terreno, al fine di massimizzare l’efficienza delle forme libere dell’azoto, minimizzando le perdite per lisciviazione e percolazione provocate dalle piogge autunno-invernali. Inoltre, pur garantendo un ottimale interramento, ma riducendo la profondità di lavorazione, il fertilizzante è immediatamente disponibile fin dalle prime fasi di crescita delle piante.

La distribuzione primaverile è possibile solo garantendo indici di calpestamento molto contenuti e per questo motivo sia la trattrice che il carro spandiletame sono dotati di cingoli in gomma.

Completano la dotazione della macchina i più moderni sistemi informatici disponibili, che garantiscono la possibilità di una distribuzione a rateo variabile su lettura di mappe predittive, precisione delle quantità distribuite per unità di superficie, tracciabilità totale delle operazioni svolte con controllo e modifica dell’attività da remoto.

Per ulteriori informazioni potete contattare il Dott. Pozzati Marco cell. 340 8139086