Nuovo progetto internazionale sul SIT nella lotta alle malattie trasmesse da Aedes

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Il consorzio costituito da Centro Agricoltura Ambiente “G.Nicoli”, Università di Scienze Applicate e Arti della Svizzera meridionale, Centro Regionale di Ricerca in Salute Pubblica del Chiapas (México) e El Colegio de la Frontera Sur (Mexico) è risultato uno dei tre vincitori del bando congiunto WHO TDR/Joint FAO/IAEA Division of Nuclear Techniques in Food and Agriculture.

Il bando era finalizzato a selezionare gruppi di ricerca, pubblici e privati, in grado di testare in campo l’efficacia della tecnologia SIT nella prevenzione e nel controllo di malattie trasmesse da Aedes albopictus e da Aedes aegypti, le due specie principali vettori dei virus di Dengue, Chikungunya e Zika, che causano milioni di casi ogni anno nel mondo.

L’iniziativa molto ambiziosa è motivata dalla difficoltà sempre più evidente nel panorama internazionale di combattere queste malattie mediante una lotta al vettore imperniata sull’impiego di insetticidi e sul coinvolgimento dei cittadini. Gli esperti concordano sulla necessità di sviluppare e mettere a punto nuove tecnologie di lotta al vettore in grado di assicurare maggiore efficacia e sostenibilità. La metodica SIT (o del maschio sterile) è considerata con favore per i positivi risultati già ottenuti e per l’assenza di ricadute ambientali negative.

Le attività progettuali dovranno dimostrare nell’arco dei due anni, la loro efficacia ed efficienza non solo nel ridurre la densità di popolazione delle zanzare ma anche nel prevenire o ridurre nuovi casi di infezione. CAA, in quanto capofila del consorzio, coordinerà le attività e produrrà i maschi sterili di Aedes albopictus da rilasciare in Canton Ticino. Mentre i maschi sterili di Aedes aegypti verranno prodotti presso la struttura di ECOSUR di Tapachula, che ha maturato notevole esperienza nell’applicazione del SIT contro le mosche della frutta nel Chiapas.

Gli obiettivi specifici del progetto sono:
  • messa a punto di sistemi automatizzati di separazione dei sessi;
  • sviluppo di modelli in grado di stimare la soglia accettabile di presenza residua di femmine nei maschi sterili lanciati;
  • raccogliere evidenze sull’impatto del SIT nella riduzione della trasmissione di malattie;
  • raccogliere evidenze sull’impatto del SIT su altre specie di zanzara e sull’ambiente;
  • predisporre moduli di comunicazione pubblica;
  • condurre analisi di costo-efficacia sulla tecnologia SIT nel caso specifico delle zanzare.